IL PLASTICO
LA BIBLIOTECA
LUOGO DI AGGREGAZIONE E DI INCONTRO, SPAZIO PER CONCERTI,
PER EVENTI E SPETTACOLI
RICICLO DELLA FACCIATA DEL MAGAZZINO HORTEN
I CITTADINI CHE COLLABORANO ALLA CREAZIONE DELLA BIBLIOTECA
http://www.channelbeta.net/2011/01/itoperairlibrary-magdeburg-germania-karoarchitekten/
Avevo promesso di fare qualche ricerca in più per questo progetto molto interessante.
Mi ha incuriosito per la sua funzione "sociale", in quanto luogo di incontro per i cittadini del quartiere che infatti si impegnano attivamente a sostenere, in vari modi, le attività del nuovo centro; per il discorso del riciclo dei materiali e per il tema della sostenibilità; per il fatto che i cittadini hanno collaborato a costruire la biblioteca. In particolare mi ha colpito il fatto che è una biblioteca basata sulla fiducia. Non c'è da fare nessuna registrazione, non c'è alcun controllo! Si può prendere un libro quando si vuole, ma si deve riportare lo stesso o un altro volontariamente; gli scaffali non sono mai chiusi (la biblioteca è aperta per 24 ore al giorno)!
Non solo è un esperimento architettonico, ma è un esperimento soprattutto sociale. La biblioteca è stata inaugurata a giugno del 2009, quindi è ancora troppo presto per valutare il successo del progetto e per giudicare se l'esperimento è riuscito. Comunque per ora i residenti si prendono cura del luogo e si impegnano ad organizzare le attività all'interno della nuova struttura. Anche se c'è stato GIA' un atto di vandalismo.
Al di là di questo episodio, però, si può dire che a Magdeburg la società, seppur con qualche difficoltà, sta reagendo abbastanza bene all'esperimento.L'architettura qui è stata un tramite per avvicinare i cittadini alla cosa comune; per coinvolgerli, responsabilizzandoli, nella gestione di un servizio pubblico.
A questo punto la domanda che mi sorge spontanea è: un progetto simile è esportabile ovunque, o non si rischia di esporre una nuova realtà a inutili atti vandalici?? Per esempio, in Italia, saremmo capaci di gestire e far funzionare un luogo pubblico basando tutto sulla fiducia, o sarebbe un esperimento troppo azzardato per la società in cui viviamo?