sabato 31 marzo 2012

Open-air-library, la biblioteca della fiducia!

Magdeburg, Germania, Karo Architekten, 2009


IL PLASTICO

LA BIBLIOTECA

LUOGO DI AGGREGAZIONE E DI INCONTRO, SPAZIO PER CONCERTI,
PER EVENTI E SPETTACOLI

RICICLO DELLA FACCIATA DEL MAGAZZINO HORTEN

I CITTADINI CHE COLLABORANO ALLA CREAZIONE DELLA BIBLIOTECA


http://www.channelbeta.net/2011/01/itoperairlibrary-magdeburg-germania-karoarchitekten/


Avevo promesso di fare qualche ricerca in più per questo progetto molto interessante.
Mi ha incuriosito per la sua funzione "sociale", in quanto luogo di incontro per i cittadini del quartiere che infatti si impegnano attivamente a sostenere, in vari modi, le attività del nuovo centro; per il discorso del riciclo dei materiali e per il tema della sostenibilità; per il fatto che i cittadini hanno collaborato a costruire la biblioteca. In particolare mi ha colpito il fatto che è una biblioteca basata sulla fiducia. Non c'è da fare nessuna registrazione, non c'è alcun controllo! Si può prendere un libro quando si vuole, ma si deve riportare lo stesso o un altro volontariamente; gli scaffali non sono mai chiusi (la biblioteca è aperta per 24 ore al giorno)!
Non solo è un esperimento architettonico, ma è un esperimento soprattutto sociale. La biblioteca è stata inaugurata a giugno del 2009, quindi è ancora troppo presto per valutare il successo del progetto e per giudicare se l'esperimento è riuscito. Comunque per ora i residenti si prendono cura del luogo e si impegnano ad organizzare le attività all'interno della nuova struttura. Anche se c'è stato GIA' un atto di vandalismo.

Al di là di questo episodio, però, si può dire che a Magdeburg la società, seppur con qualche difficoltà, sta reagendo abbastanza bene all'esperimento.L'architettura qui è stata un tramite per avvicinare i cittadini alla cosa comune; per coinvolgerli, responsabilizzandoli, nella gestione di un servizio pubblico.

A questo punto la domanda che mi sorge spontanea è: un progetto simile è esportabile ovunque, o non si rischia di esporre una nuova realtà a inutili atti vandalici?? Per esempio, in Italia, saremmo capaci di gestire e far funzionare un luogo pubblico basando tutto sulla fiducia, o sarebbe un esperimento troppo azzardato per la società in cui viviamo?

venerdì 30 marzo 2012

Re-cycle


Mostra al MAXXI sul riciclo dei materiali, dell’architettura e dell'arte

«La molteplicità delle opere e dei linguaggi in mostra per noi è anche la prova di come il modo in cui il tema del riciclo attraversa oggi tutte le forme espressive lo renda un dispositivo efficace per avvicinarsi alla storia del pensiero e alla condizione contemporanea. E’ quindi un’occasione di dialogo con il proprio tempo che l’architettura non può lasciarsi sfuggire». Pippo Ciorra


Poco tempo fa sono andata al MAXXI a vedere una mostra di architettura ideata e organizzata da Pippo Ciorra sul riciclo visto come strategia che consente di tenere insieme memoria e innovazione radicale.

Re-cycle: una mostra per suggerire nuove strategie di vita

La mostra mira a sensibilizzare il visitatore riguardo al tema del riciclo, facendo  vedere come il riciclaggio non sia esclusivamente quello dei singoli materiali, e quindi solo «un dispositivo ecologicamente e antropologicamente corretto, ma anche una delle forme più sofisticate ed attuali della ricerca espressiva degli architetti contemporanei».
La mostra è molto bella e interessante! Ve la consiglio vivamente, è al MAXXI fino al 29 aprile!!! Mi ha colpito non solo per i contenuti e le opere, ma anche per la chiarezza e la precisione con cui sono esposte; c’è una ricchissima quantità di plastici, fotografie, disegni e spiegazioni scritte, che permettono di comprendere e apprezzare a pieno il messaggio, anche alle persone più lontane dal mondo dell’architettura!

Questa è, secondo me ,l’opera più interessante: “Open-air-library”, una biblioteca a cielo aperto situata a Magdeburg, in Germania, progettata da KARO Architekten, finanziata attraverso donazioni dai cittadini del quartiere, che hanno collaborato attivamente alla realizzazione di questo spazio multifunzionale. Ovviamente tutto attraverso l’utilizzo di materiali riciclati! 1.000 casse di birra e la facciata modernista del vecchio magazzino Horten nella città di Hamm, abbattuto nel 2007, costituiscono il disegno del nuovo centro di aggregazione di Magdeburg.




Vado a cercare altre informazioni su questo interessantissimo progetto; pubblicherò qualcosa a breve nei prossimi post!
Voi che progetto avete preferito??


martedì 20 marzo 2012

Tre urban voids sul podio!

Prima consegna: scelta urban voids


Questi sono gli urban voids che ho ritenuto più interessanti e che più mi hanno colpito.

PRIMA SCELTA: URBAN VOID 12

SECONDA SCELTA: URBAN VOID 38



TERZA SCELTA: URBAN VOID 10

Sopralluogo!

«Per pensare, disegnare, costruire l'architettura occorre conoscerla. Conoscerla significa prima di tutto abitarla, percorrerla per cogliere il dipanarsi delle sue trame spaziali nel loro dilatarsi o comprimersi [..], per valutare in che modo essa affronti la prova del contesto. Un contesto del quale e per il quale nasce, e che con la sua stessa presenza rende diverso dalla condizione che precedentemente viveva». Franco Purini


MACROAREA A






MACROAREA B




MACROAREA C




MACROAREA E





MACROAREA F



domenica 18 marzo 2012

Pagina, matita e fantasia

Cosa fare in un'ora e mezza?

Prima lezione, il prof: «Prendete un foglio, una matita e disegnate..il progetto che avete sempre desiderato fare».

Sembra la cosa più ovvia che ci possa essere, ma è la cosa più strana e assurda, difficile e entusiasmante che possa capitare, perchè non può essere reale..trovarsi soli con se stessi, con la propria unica volontà, totalmente indipendenti, totalmente liberi.

COMPLESSO ESPOSITIVO




Laboratorio di progettazione III, professoressa D. Mandolesi, a.a. 2010/2011

Social housing, spazi verdi di aggregazione, mediateca e centro anziani


L’ area di progetto fa parte del XVII municipio di Roma e più precisamente è situata nel quartiere delle Vittorie, tra via Sabotino, viale Angelico, via Monte Santo e via Monte Nero.



L'IDEA PROGETTUALE


L’idea si basa sulla progettazione di due edifici residenziali che possano offrire alloggi prevalentemente a giovani, anziani e giovani coppie, e che disegnano all’interno del lotto due spazi pubblici separati ma nello stesso tempo comunicanti. Ciò permette di dividere l’area in due zone verdi; la prima di pertinenza, in particolare, degli abitanti delle nuove residenze, e di attraversamento; la seconda, che potremmo definire più “pubblica” e maggiormente attrezzata, nella quale sono collocati una piazza pedonale, spazi adibiti a prato, vari servizi di quartiere, una mediateca, un’area-gioco per i bambini e un centro anziani.

Il progetto è dominato da un sistema di percorsi che si innesta sul il lotto in modo trasversale, diramandosi fino a raggiungere le diverse zone e le diverse quote del lotto. Questo sistema costituisce la matrice del progetto in quanto è l’elemento più immediatamente percepibile poiché, con le sue ramificazioni, che ricordano i rami di un albero spoglio, sembra generare esso stesso tutti gli altri elementi del progetto. E’ inoltre un elemento di grande importanza funzionale in quanto mette in relazione sia i diversi spazi all’interno del lotto sia l’intero progetto con l’ambiente circostante. L’andamento zigzagante che lo contraddistingue e solo apparentemente lo rende poco paragonabile a un elemento naturale, tende poi a riprodursi nell’intero progetto.
La rete di percorsi è costituita da un ampio ballatoio che corre lungo l’edificio centrale di cui segue l’andamento e mette in comunicazione via Monte Nero e Via Sabotino; le sue ramificazioni, costituite da vari elementi di discesa, collegano il ballatoio centrale alle residenze, ai servizi e al parco.
Gli obiettivi principali del progetto sono quelli di garantire una continuità sia visiva sia funzionale tra i nuovi edifici e i nuovi spazi verdi e il tessuto circostante preesistente, assicurando la maggiore fruibilità possibile dei nuovi spazi pubblici. La finalità è quindi quella di creare un’area attraversabile, permeabile, aperta verso il contesto urbano circostante, ma nello stesso tempo più raccolta e protetta dalla congestione del quartiere, che possa divenire un luogo di incontro importante per gli abitanti dell’intera zona.

I nuovi edifici hanno altezze simili a quelle delle costruzioni vicine, ma la loro volumetria è molto differente; infatti riprendono la tipologia edilizia della casa in linea, in contrasto quindi con quella della casa a corte che domina il quartiere delle Vittorie. Negli edifici a corte lo spazio vuoto è fruibile soltanto dai residenti; qui invece elemento dominante dell’idea progettuale è proprio lo spazio vuoto che, disegnato dagli edifici in linea, si apre verso l’esterno.

IL COMPLESSO RESIDENZIALE