martedì 8 maggio 2012

Contesto ambientale

Il mio urban void, il 12, fa parte della macroarea C, che costituisce una parte del quartiere Appio-Latino.
Attraverso una prima analisi del contesto ambientale sono emersi degli elementi importanti che caratterizzano questa zona e che, se fossero ben sfruttati e versassero in una condizione migliore, potrebbero costituire dei punti forza dell'intero quartiere.

IL SISTEMA INFRASTRUTTURALE
Il quartiere, ad alta densità abitativa, caratterizzato da palazzine di 5/6 piani, si sviluppa lungo due assi viari principali, via Appia Nuova e via dell'Arco di Travertino, che costituiscono nello stesso tempo una risorsa ed un punto debole della zona. Da un lato essi sono la principale causa dell'inquinamento acustico ed atmosferico, poichè sono strade ad alto scorrimento, dall'altro permettono il collegamento di questa periferia urbana con il centro della città di Roma. Inoltre, esse sono caratterizzate da una fascia centrale alberata, che se fosse riqualificata e valorizzata, potrebbe diventare un elemento di grande importanza ecologica.
Il quartiere è dotato inoltre di due fermate della metropolitana, una proprio su via dell'Arco di Travertino, nella macroarea C, l'altra su via Appia Nuova, nella macroarea A; queste fermate permettono un trasporto alternativo a quello automobilistico.


IL SISTEMA DEL VERDE
Dal punto di vista ambientale il quartiere è dotato di dui importantissimi polmoni verdi a scala urbana, il parco della Caffarella e il parco delle Tombe Latine.

Il Parco della Caffarella, porzione del parco dell'Appia Antica, deve la sua importanza storico-culturale alla sua ubicazione a ridosso delle Mura Aureliane e tra due principali vie dell'antichità: la via Appia Antica e la via Latina. La valle fu teatro di miti e leggende, forse suggeriti dai morbidi rilievi che ne fanno un confine naturale e dalla presenza dell’Almone, piccolo affluente del Tevere, dai romani ritenuto fiume sacro sin dai primordi. Qui si conservò uno dei boschi sacri alla romanità di cui ancora oggi permangono le tracce. Passati i secoli, la valle divenne proprietà di alcune delle più illustri famiglie romane che la arricchirono di ville, templi e sepolcri. Il carattere agreste della valle non cambiò con la caduta dell’impero; sorsero le prime torri di avvistamento a difesa dei fondi agricoli, quindi i casali e i mulini. Riunificata nel ‘500 dai Caffarelli (da cui il nome) la valle passò poi nelle mani dei Pallavicini prima e dei Torlonia poi. Oggi passeggiare in questo parco significa addentrarsi in un pezzo di campagna romana dentro la città, ricco di monumenti della Roma imperiale e medievale che convivono in una natura dove, ancora oggi, viene svolta l'attività agricola e la pastorizia.



 
Il parco archeologico delle Tombe di Via Latina è uno dei complessi archeologici di maggior rilievo del suburbio di Roma che conserva ancora sostanzialmente intatto l’aspetto tradizionale dell’antica campagna romana. Nel sito si conservano un tratto dell’antica via Latina, che collegava Roma con Capua, ancora pavimentata per un lungo tratto dell'antico basolato in selce, e su entrambi i lati numerosi monumenti funebri e testimonianze storiche e materiali dall’età repubblicana fino all’alto medioevo. Sorge, inoltre, a pochissimi passi dalla fermata Arco di Travertino della metropolitana.



Sono presenti inoltre altre aree abbastanza grandi di verde non configurato e valorizzato.



Tutti questi elementi, ognuno con potenzialità e criticità, mi hanno fatto giungere ad un'idea progettuale basata sulla loro riqualificazione e connessione.
Innanzitutto ho scelto e connesso, creando un vero e proprio perimetro, vari urban voids nella mia area, in base sia alla posizione sia al programma.
Il perimetro creato racchiude un'area per me di fondamentale importanza (dove infatti è situato anche il mio lotto), poichè è un'area di passaggio tra la zona ad alta densità abitativa e la zona verde del parco delle Tombe Latine a sud. Il passaggio, che per ora è costituito dalle due carreggiate di via dell'Arco di Travertino, separate da un viale alberato centrale, per me è il fulcro del progetto in quanto potrebbe diventare un corridoio ecologico, con un percorso ciclo-pedonale che collega sia longitudinalmente le aree, dalla fermata della metro fino all'Appia e al parco della Caffarella, sia trasversalemente, dalla zona abitativa al Parco delle Tombe di via Latina. Gli urban voids scelti sono situati a ridosso del parco o all'inizio del tessuto residenziale, e secondo me potrebbero proprio costituire i nuovi punti di accesso alle due aree, e nello stesso tempo i punti di comunicazione e connessione tra di esse. Nei diversi urban voids saranno previsti anche dei punti di bike sharing e di sosta sia pedonale sia ciclabile, in modo da garantire un incremento di una viabilità alternativa ed ecologica. Il sistema ciclabile potrebbe avere la sua base principale nell'urban void 52, che accoglie proprio un centro dedicato alla bicicletta.

La connessione tra i diversi urban voids è stata fatta anche in base al programma dei diversi mixitè.
Quindi partendo dal mio programma "disABILITY", che consiste nella creazione di un centro per ragazzi disabili in essi cui possano vivere, trascorrere il tempo libero, partecipare a laboratori creativi basati sul concetto di riciclo, essere attivi nella cura e nella coltivazione di un orto per poi vendere prodotti biologici, e offrire un servizio agli abitanti del quartiere, in uno spirito di partecipazione e collaborazione, ho cercato altri programmi in cui la componente sociale e quella ecologica fossero fondamentali.
Per questo ho cercato di creare una rete di urban voids in cui ci fosse un supermercato ecologico che potesse affiancare e sostenere la vendita dei prodotti dell'orto coltivato dai ragazzi del mio centro; un ostello della gioventù e una casa dello studente, luoghi in cui il confronto, la partecipazione, e la componente creativa sono basilari. Ho pensato che potrebbero essere organizzate mostre ed eventi trasversali che potessero abbracciare questi diversi centri di diffusione della cultura, in cui vita sociale, divertimento ed arte si affiancano e si sostengono l'uno con l'altro.
Il programma del progetto di un altro urban void è basato sulla bicicletta, e per questo ho pensato che potesse essere interessante unirlo al perimetro, in quanto potrebbe diventare il nodo di scambio principale in questa nuova viabilità alternativa di tipo ciclabile e pedonale che ho finora ipotizzato.


Nessun commento:

Posta un commento